Quali sono le norme che tutelano le donne lavoratrici e future mamme e quali sono i diritti che spettano nei periodi pre, durante e post gravidanza?
Abbiamo creato una breve guida per chiarire alcuni dubbi:
L’importanza della sicurezza
Per tutelare la salute delle lavoratrici e future mamme, il datore di lavoro deve assicurarsi che venga rispettato il divieto di:
- sollevare e trasportare pesi
- svolgere mansioni pericolose, faticose e insalubri
- esporsi a radiazioni ionizzanti nel periodo di gravidanza e allattamento
- lavorare dalle 24.00 alle 6.00 fino al compimento del primo anno di età del bambino
Se queste fanno parte delle attività assegnate alla lavoratrice, una soluzione per rispettare le regole è il cambio di mansione e/o spostamento di ruolo.
Il congedo di maternità
Si tratta di un periodo, flessibile, di astensione obbligatoria dal lavoro per un totale di 5 mesi che possono essere suddivisi in base alle esigenze della madre:
- i 2 mesi precedenti la data presunta del parto e i 3 mesi dopo il parto
- il mese precedente al parto e i 4 mesi successivi, con parere positivo del medico
- i 5 mesi successivi al parto, qualora il medico specialista e il medico competente sulla salute nei luoghi di lavoro attestino la possibilità di questa opzione
Quando le condizioni di lavoro o ambientali sono ritenute non sicure per la salute della mamma lavoratrice, la durata del congedo di maternità può essere prorogata fino a 7 mesi dopo il parto.
La domanda per il congedo di maternità va presentata tramite apposita sezione sul sito dell’INPS, inoltre durante il congedo di maternità, la lavoratrice percepisce un’indennità pari all’80% della retribuzione giornaliera stabilita dal CCNL di riferimento.
I riposi
Alle mamme lavoratrici, durante il primo anno di vita del bambino, sono consentiti due periodi di risposo cumulabili durante la giornata. Solitamente i periodi di riposo hanno la durata di un’ora ciascuno e vengono, comunque, considerate ore lavorative a tutti gli effetti.
Il riposo si riduce in due casi:
- da due a uno quando le ore lavorative giornaliere sono inferiori a sei
- mezz’ora l’uno quando la lavoratrice utilizza il servizio di asilo nido o simile
Raddoppiano, invece, in caso di:
- parto gemellare o plurimo
- adozione o affidamento di due o più bambini, anche non fratelli e anche in momenti diversi
Maternità anticipata: quando e come richiederla
Esistono la possibilità di richiedere la maternità anticipata qualora si verifichino le seguenti condizioni:
- gravidanza a rischio: in caso di gravi complicanze della gravidanza e/o preesistenti forme morbose che possono essere aggravare la situazione della donna
- lavoro a rischio: mansioni pesanti, faticose e ambienti di lavoro pericolosi per la salute della donna e del bambino
In particolare, la procedure per richiedere l’astensione dal lavoro per gravidanza a rischio, prevede:
- domanda di interdizione anticipata dal lavoro
- certificato medico da parte del medico dell’ASL di riferimento
- certificato medico del ginecologo che attesti la presenza di complicanze gravi o condizioni che potrebbero aggravarsi con lo svolgimento della mansione
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