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Divario salariale 2024

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Divario salariale 2024
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Divario salariale tra Nord e Sud 2024: quali sono le differenze?

Quanto incide il territorio sullo stipendio?

Secondo l’ultima edizione del JP Salary Outlook 2024, il divario retributivo tra Nord e Sud Italia continua a essere significativo. Le Retribuzioni Annue Lorde (RAL) medie nel Nord Italia superano di oltre 3.500 euro quelle registrate nel Sud e nelle Isole, riflettendo una disparità economica ancora molto radicata.

Regioni con le retribuzioni più alte:

  • Trentino-Alto Adige: alta qualità della vita e presenza di aziende solide in settori come turismo, industria manifatturiera e servizi.
  • Lombardia: cuore economico d’Italia, trainata da Milano, centro finanziario e industriale.
  • Lazio: grazie principalmente a Roma, che offre numerose opportunità nel pubblico impiego, grandi imprese e multinazionali.

Regioni con le retribuzioni più basse:

  • Basilicata: caratterizzata da minore presenza di grandi aziende e un mercato del lavoro meno dinamico.
  • Calabria: economia principalmente agricola e con una limitata offerta nel settore terziario avanzato.
  • Molise: piccola economia regionale con scarsa industrializzazione e basso investimento imprenditoriale.

Queste differenze sono dovute principalmente al costo della vita, alla presenza e dimensione delle aziende locali e alle dinamiche economiche specifiche di ogni territorio.

Opinione dei lavoratori: sondaggio LinkedIn

Abbiamo chiesto ai nostri follower su LinkedIn:
« Il luogo in cui si lavora dovrebbe influenzare lo stipendio? »

I risultati mostrano una percezione chiara:

  • 85% ritiene giusto adattare lo stipendio al costo della vita del territorio;
  • 8% pensa che ciò dipenda dal settore specifico;
  • solo il 7% sostiene che per lo stesso ruolo lo stipendio debba essere uguale ovunque.

Questa disparità è un tema aperto e molto sentito, che evidenzia la necessità di un confronto continuo per ridurre le disuguaglianze territoriali che ancora caratterizzano il mercato del lavoro italiano.

La riflessione su questo tema resta aperta e fondamentale per un futuro più equo, dove la valorizzazione del lavoro possa davvero essere uniforme e giusta in tutto il Paese.