A contrasto dell’inflazione, pari al 6.2% ad aprile 2022, tra i livelli più alti degli ultimi 30 anni, il Governo ha previsto strumenti che possano anticipare lo stabilizzarsi di una condizione di difficoltà economica. Uno di questi è l’indennità una tantum per lavoratori dipendenti, meglio conosciuto come Bonus da 200€.
Abbiamo cercato di fare chiarezza tra tutte le informazioni ricevute nell’ultimo periodo dai media e online.
La prima categoria di persone aventi diritto al bonus sono i lavoratori dipendenti e in particolare, tutti coloro che abbiano:
- un rapporto di lavoro in essere nel mese di luglio 2022
- usufruito dell’esonero previdenziale dello 0,8% previsto dalla legge 234/2021 (legge di Bilancio 2022) per almeno una mensilità dal 01/01/2022 al 23/06/2022. Cioè almeno un cedolino nel periodo precedente deve riportare questa voce ed avere un importo lordo inferiore a 2.962,00€
- dichiarato di non appartenere, contemporaneamente, ad altre categorie di percettori per cui è prevista l’erogazione direttamente dall’INPS (beneficiari* del reddito di cittadinanza, titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione)
Questo riguarda anche tutti i lavoratori con contratto in somministrazione.
In aggiunta, le modalità di ricezione, l’iter di richiesta da parte del lavoratore, potrebbe essere il seguente:
- compilazione di un’autodichiarazione in cui attesta di non appartenere ad altre categorie destinatarie o di non averlo già richiesto e/o ricevuto da un altro rapporto di lavoro. Il modulo verrà fornito dal datore di lavoro.
- l’erogazione del bonus avviene contemporaneamente alla busta paga di luglio
- in sede di conguaglio, sarà verificata l’idoneità del lavoratore ad aver ricevuto il bonus, in caso negativo, il datore di lavoro potrà recuperare l’intera cifra fino a un massimo di 8 rate di eguale importo
Infine, il bonus non è cedibile, non influisce sull’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali, non viene riproporzionato sulla base della durata o del tipo di rapporto di lavoro. In aggiunta, la natura previdenziale del bonus lo rende esente a livello fiscale.
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